ESMO 2024: immunoterapia e terapie cellulari migliorano la prognosi di melanoma

Le novità terapeutiche presentate all’ESMO 2024 segnano un ulteriore passo avanti nella lotta contro il melanoma, offrendo nuove prospettive per migliorare la prognosi dei pazienti, anche in stadi avanzati. I progressi nelle combinazioni di immunoterapia, le strategie neoadiuvanti e le terapie cellulari come i linfociti infiltranti il tumore (TIL) stanno trasformando le opzioni di trattamento disponibili. Oggi, non solo si punta a prolungare la sopravvivenza dei pazienti, ma si mira a una gestione più personalizzata, riducendo il rischio di recidiva e migliorando la qualità della vita.

Ecco i risultati più rilevanti emersi durante l’ESMO 2024 e le loro implicazioni pratiche per la gestione clinica del melanoma.

 CheckMate 067: risultati a 10 anni

I dati finali dello studio CheckMate 067, dopo un follow-up di 10 anni, hanno confermato l’efficacia della combinazione di nivolumab e ipilimumab nel trattamento del melanoma avanzato. La sopravvivenza globale mediana con questa combinazione è stata di 71,9 mesi, contro i 36,9 mesi del solo nivolumab e i 19,9 mesi dell’ipilimumab. La combinazione ha mostrato una sopravvivenza duratura, con il 43% dei pazienti ancora in vita dopo 10 anni, molti dei quali senza necessità di ulteriori terapie1, 2. Questi risultati sottolineano il potenziale di cura per i pazienti che rispondono a questi trattamenti, modificando la prognosi del melanoma avanzato.

Terapie neoadiuvanti

Le terapie neoadiuvanti, somministrate prima dell’intervento chirurgico, si stanno affermando come una strategia fondamentale nel trattamento del melanoma stadio III. In particolare, lo studio NADINA ha dimostrato che la combinazione di nivolumab e ipilimumab aumenta significativamente la sopravvivenza senza eventi (EFS) e la sopravvivenza libera da metastasi a distanza (DMFS), rispetto al solo nivolumab post-operatorio. A 18 mesi di follow-up, l’EFS per la combinazione neoadiuvante ha raggiunto l’80,8%, rispetto al 53,9% del trattamento adiuvante3.

Terapie cellulari: linfociti infiltranti il tumore

Le terapie cellulari, come i linfociti infiltranti il tumore (TIL), stanno mostrando risultati promettenti per i pazienti con melanoma metastatico. Studi di fase III hanno dimostrato un miglioramento significativo della sopravvivenza libera da progressione nei pazienti trattati con TIL rispetto all’ipilimumab. Queste terapie rappresentano una nuova speranza per i pazienti che non rispondono alle immunoterapie tradizionali2.

Questi risultati aprono nuove possibilità nella gestione del melanoma, con una crescente enfasi sull’uso precoce di combinazioni immunoterapiche e approcci neoadiuvanti, oltre all’integrazione di terapie cellulari nei casi avanzati. L’identificazione di biomarcatori sarà fondamentale per ottimizzare ulteriormente la selezione dei pazienti per trattamenti specifici.

Questi sviluppi potrebbero migliorare significativamente la prognosi dei pazienti con melanoma avanzato e rappresentano un importante passo avanti nella personalizzazione delle terapie oncologiche.


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