Cancro e gravidanza: analisi dei fattori di rischio e prognosi nelle pazienti svedesi

La gestione del cancro in gravidanza rappresenta una sfida complessa per gli oncologi, richiedendo un bilanciamento tra la tutela della salute materna e il rispetto dello sviluppo fetale. In Svezia, tre studi di recente pubblicazione hanno analizzato i fattori di rischio e la prognosi del cancro in gravidanza, con particolare attenzione al carcinoma mammario, portando alla luce dati preziosi per l’approccio clinico.

Uno studio pubblicato su Acta Obstetricia et Gynecologica Scandinavica ha esaminato i tassi di incidenza del cancro associato alla gravidanza (Pregnancy-Associated Cancer, PAC) nelle donne svedesi, evidenziando un aumento significativo di incidenza nel tempo. I dati, raccolti dai registri svedesi delle nascite e del cancro dal 1973 al 2017, mostrano un incremento da 21,3 casi per 100.000 donne tra il 1980 e il 1984 a 38,2 per 100.000 tra il 2010 e il 2014. L’incidenza di PAC aumenta con l’età materna: le donne tra 40 e 44 anni presentano il rischio più alto (63,5 per 100.000), rispetto alle donne più giovani di età compresa tra 15 e 19 anni (5,3 per 100.000). Fattori come l’età avanzata e il fumo si sono dimostrati associati a un aumento del rischio di PAC, con un’incidenza particolarmente alta di cancro cervicale nelle fumatrici.

In un secondo studio, pubblicato sempre su Acta Obstetricia et Gynecologica Scandinavica, gli autori hanno analizzato l’impatto del carcinoma mammario diagnosticato in gravidanza sugli esiti ostetrici e perinatali. La ricerca, basata su dati raccolti tra il 1973 e il 2017, ha rilevato che circa il 42,6% delle donne con carcinoma mammario in gravidanza ha avuto un parto pretermine programmato, mentre l’8,3% ha avuto un parto pretermine spontaneo. Nonostante l’elevata frequenza di parti pretermine, il carcinoma mammario non è stato associato a un aumento del rischio di complicanze materne gravi, come il diabete gestazionale, la pre-eclampsia o la natimortalità. Questi dati suggeriscono che, pur essendo frequenti i parti pretermine nelle pazienti con carcinoma mammario, l’oncologia moderna offre la possibilità di un trattamento efficace senza incidere negativamente su molte delle principali complicanze della gravidanza.

Lo studio pubblicato su ESMO Open ha fornito un’analisi della prognosi del carcinoma mammario nelle pazienti in gravidanza, stratificata per trimestre di diagnosi. I risultati indicano che la diagnosi nel secondo e nel terzo trimestre è associata a prognosi meno favorevoli rispetto a quella del primo trimestre. In particolare, le pazienti con diagnosi nel terzo trimestre hanno evidenziato tumori di dimensioni maggiori, una più elevata incidenza di metastasi a distanza e un aumento della frequenza di tumori ER-negativi rispetto alle pazienti non in gravidanza. Inoltre, la mortalità era più alta per le diagnosi effettuate nel secondo e terzo trimestre (42,0 e 37,1 decessi per 1000 persone-anno, rispettivamente) rispetto ai controlli.

Questi risultati sono cruciali per gli oncologi poiché confermano che una diagnosi precoce e un monitoraggio tempestivo del carcinoma mammario durante la gravidanza possono migliorare la prognosi, con implicazioni dirette per la pianificazione terapeutica e il counseling delle pazienti.

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