Aumento delle diagnosi di cancro al polmone correlate ai cambiamenti post pandemia da COVID-19

Per migliorare la prognosi dei pazienti oncologici è fondamentale individuare la malattia tumorale in fase precoce. Per il cancro al polmone, le principali linee guida raccomandano lo screening con tomografia computerizzata a basse dosi per gli individui ad alto rischio, tuttavia la distribuzione degli stadi di presentazione potrebbe anche essere influenzata dai cambiamenti nell’utilizzo dell’assistenza sanitaria a seguito della pandemia di COVID-19. Le indagini basate sui dati real world costituiscono un supporto importante ai registri nazionali dei tumori per fornire informazioni su questo panorama diagnostico potenzialmente mutevole, soprattutto in base all’utilizzo, alla pratica e ai modelli di riferimento unici per le comunità. Uno studio presentato al meeting annuale dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO) del 2024 ha esaminato un ampio campione di studi oncologici comunitari negli Stati Uniti tra il 2013 e il 2023, rilevando un aumento del numero complessivo di casi diagnosticati e una tendenza allarmante: un aumento della percentuale di pazienti a cui è stato diagnosticato un cancro al polmone in stadio avanzato, sia non a piccole cellule che a piccole cellule.

Lo studio è di coorte osservazionale retrospettivo di pazienti all’interno di una rete rappresentativa a livello nazionale di oltre 3.700 fornitori e più di 1 milione di pazienti visitati ogni anno in pratiche oncologiche basate sulla comunità. Sono stati inclusi tutti i pazienti adulti (>18 anni) con diagnosi di carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) o a piccole cellule (SCLC) che avevano un primo stadio osservato disponibile nel contesto oncologico di comunità tra il 2013 e il 2023.

Dal 2013 al 2023 c’è stato un aumento del 27,3% del numero di pazienti osservati nel database con uno stadio documentato per NSCLC e del 37,3% per SCLC. Ciò è stato in gran parte determinato da un aumento assoluto delle diagnosi in stadio avanzato. La percentuale di pazienti con diagnosi di NSCLC in stadio IV è aumentata dal 43,3% nel 2013 al 49,3% nel 2023, mentre le percentuali di diagnosi in stadio 0/I e II sono diminuite. Una tendenza simile è stata osservata per il SCLC, con il 60,3% dei pazienti con diagnosi di stadio IV nel 2013 rispetto al 68,2% nel 2023. La percentuale di tumori NSCLC in stadio IV è aumentata nel periodo della pandemia, passando dal 48,0% nel 2019 al 51,6% nel 2020 e al 50,6% nel 2021.

Concludendo, nell’ultimo decennio la percentuale di casi di tumore al polmone in stadio avanzato è aumentata. Ciò potrebbe essere dovuto a cambiamenti nei modelli di utilizzo dell’assistenza sanitaria, potenzialmente collegati alla pandemia di COVID-19. L’onere della malattia avanzata evidenzia la necessità di investimenti continui in trattamenti in stadio avanzato e di impegnarsi nelle formulazioni di diagnosi precoci.


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