Un aumento del rischio di carcinoma mammario è associato ad elevate concentrazioni sieriche di estradiolo e testosterone nelle donne in post-menopausa, ma poco si sa su come questi due ormoni influenzino la risposta alla terapia endocrina per la prevenzione o il trattamento del carcinoma mammario. Cuzick J et al. hanno condotto uno studio recentemente pubblicato su Lancet Oncology per valutare gli effetti delle concentrazioni sieriche di estradiolo e testosterone sull’efficacia dell’inibitore dell’aromatasi anastrozolo per la prevenzione del carcinoma mammario nelle donne in post-menopausa ad alto rischio. In questo studio caso-controllo sono stati utilizzati i dati derivanti da IBIS-II, una sperimentazione randomizzata, controllata, in doppio cieco, condotta presso 153 centri in 18 paesi nelle donne in post-menopausa di età compresa tra 40 e 70 anni ad alto rischio di carcinoma mammario.
Nello studio, le donne sono state assegnate casualmente (1:1) a ricevere anastrozolo o placebo quotidianamente per 5 anni. L’endpoint principale dello studio è stato l’effetto del rapporto tra estradiolo e globulina legante gli ormoni sessuali (SHBG) al basale sullo sviluppo di tutti i tipi di tumori al seno. I casi erano rappresentati dalle partecipanti in cui è stato segnalato un carcinoma mammario dopo l’ingresso nello studio e fino alla data di chiusura dello studio, e che avevano campioni di sangue validi e nessun uso di terapia ormonale sostitutiva entro 3 mesi dall’ingresso nello studio o durante lo studio. Per ogni caso, sono stati selezionati due controlli senza carcinoma mammario. I responsabili della sperimentazione hanno anche valutato il beneficio relativo di anastrozolo rispetto al placebo.
Nel trial sono state reclutate 3864 donne, assegnate casualmente a ricevere anastrozolo o placebo. Il tempo mediano di follow-up è stato di 131 mesi, durante i quali sono stati identificati 85 (4,4%) casi di carcinoma mammario nel gruppo trattato con anastrozolo e 165 (8,5%) nel gruppo placebo. Dopo le esclusioni, lo studio caso-controllo ha incluso 212 partecipanti dal gruppo di anastrozolo (72 casi, 140 controlli) e 416 dal gruppo placebo (142 casi, 274 controlli). È stato trovato un trend di aumento del rischio di carcinoma mammario con l’aumentare del rapporto estradiolo-SHBG nel gruppo placebo (trend per quartile 1,25 [IC al 95% 1,08 to 1,45], p=0,0033), ma non nel gruppo trattato con anastrozolo (1,06 [0,86 to 1,30], p=0,60). Risultati simili, ma più deboli, si sono riscontrati anche per il rapporto testosterone-SHBG. Il beneficio dell’anastrozolo è risultato essere limitato alle donne con rapporti medi o alti (quartili 2-4) di estradiolo-SHBG, mentre non è stato evidenziato alcun effetto significativo per le donne nel quartile più basso.
Questi risultati suggeriscono che gli ormoni sierici dovrebbero essere misurati più frequentemente e inclusi nelle valutazioni di gestione del rischio. La misurazione delle concentrazioni sieriche degli ormoni è una procedura economica e potrebbe aiutare i medici a selezionare le donne che potrebbero trarre il maggior beneficio dal trattamento con un inibitore dell’aromatasi.
Riferimenti bibliografici
Cuzick J, et al. Effect of baseline oestradiol serum concentration on the efficacy of anastrozole for preventing breast cancer in postmenopausal women at high risk: a case-control study of the IBIS-II prevention trial. Lancet Oncol. 2024 Jan; 25 (1): 108-116. doi: 10.1016/S1470-2045(23)00578-8