Il ruolo della dieta nello sviluppo del cancro del colon-retto: analisi dei fattori dietetici

Il cancro del colon-retto rappresenta il terzo tumore più comune a livello globale, con circa 1.926.425 nuovi casi stimati nel 2022. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato le bevande alcoliche e la carne lavorata come sostanze cancerogene per l’uomo (Gruppo 1), mentre la carne rossa è considerata probabilmente cancerogena (Gruppo 2A). Anche il terzo rapporto del World Cancer Research Fund (WCRF) e dell’American Institute for Cancer Research (AICR) ha confermato che esistono prove convincenti che un consumo elevato di alcol e carne lavorata aumenti il rischio di cancro del colon-retto. Inoltre, ha suggerito che un maggior consumo di latticini, latte vaccino, calcio, integratori di calcio, cereali integrali e alimenti ricchi di fibre alimentari possa “probabilmente” ridurre tale rischio. Al contrario, una maggiore assunzione di carne rossa potrebbe “probabilmente” aumentarlo. Le evidenze relative ad altri alimenti e nutrienti restano inconcludenti.

Per approfondire questi aspetti, è stata proposta un’analisi dettagliata di 97 fattori dietetici e il loro impatto sul rischio di cancro del colon-retto, basata su uno studio prospettico che ha coinvolto 542.778 donne del Regno Unito. Le partecipanti hanno completato un ampio questionario dietetico, con il 7% di esse che ha partecipato anche a una successiva valutazione dietetica online di 24 ore.

I risultati principali dello studio includono:

1. Associazione con l’alcol: è stata confermata una forte correlazione positiva tra l’assunzione di alcol e il rischio di cancro del colon-retto. Il consumo di alcol è associato ad un aumento del rischio attraverso meccanismi come la produzione di acetaldeide, che può danneggiare il DNA, e l’incremento di specie reattive dell’ossigeno.

2. Ruolo protettivo del calcio: l’assunzione di calcio è risultata inversamente correlata al rischio di cancro del colon-retto, con effetti significativi anche per alimenti come latte e yogurt. Le analisi genetiche hanno rafforzato l’ipotesi di un legame causale tra calcio e riduzione del rischio di cancro, suggerendo che l’assunzione di calcio tramite latticini possa svolgere un ruolo protettivo. Il calcio potrebbe ridurre il rischio legandosi ad acidi biliari e grassi liberi nel colon, prevenendo danni al DNA.

3. Associazione con carne rossa e carne lavorata: l’analisi ha evidenziato una correlazione positiva tra il consumo di carne rossa e carne lavorata e il rischio di cancro del colon-retto. L’associazione appare più forte per la carne lavorata, con diversi meccanismi proposti, tra cui la formazione di composti cancerogeni durante la cottura e la conservazione della carne.

4. Altri alimenti e nutrienti: sebbene siano state osservate associazioni inverse tra il rischio di cancro e il consumo di frutta, cereali integrali e fibre, queste risultano essere meno robuste e potrebbero essere influenzate da fattori di confusione legati allo stile di vita delle partecipanti.

In sintesi, lo studio conferma che un consumo elevato di alcol e carne rossa/lavorata aumenta il rischio di cancro del colon-retto, mentre l’assunzione di calcio, soprattutto attraverso i latticini, sembra avere un effetto protettivo. Sono necessari ulteriori studi per esplorare più a fondo gli effetti complessivi dell’assunzione di calcio sulla salute e per comprendere meglio i meccanismi dietro queste associazioni.

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